La struttura Comunitaria voluta dalla Fondazione Pasquale ed Olga Pezzini onlus si orienta verso quei nuovi modelli residenziali destinati alla popolazione anziana autosufficiente in condizioni di disagio sociale che non rientrando nelle liste d’ingresso alle Strutture Residenziali Assistite necessita ugualmente di soluzioni abitative che diano risposta alle loro problematiche.
Per far fronte a questa richiesta, nell’ambito del comune di Viareggio, la Fondazione ha deciso di realizzare una Struttura comunitaria a prevalente accoglienza abitativa per soggetti autosufficienti. Residenze minimali, dotate di tutti i servizi, riunite in ambito comunitario ed integrate dal sostegno e dagli aiuti delle organizzazioni sociali assistenziali pubbliche o private.
L’ospite della Struttura Comunitaria vivrà nella totale autonomia e libertà di scelta di chi abita presso casa propria. Ogni singolo appartamento è dotato di cucinotto, non esistono quindi orari collettivi nemmeno per i pasti. Gli appartamenti possono essere arredati dagli assegnatari al momento dell’ingresso spesso con mobili dalla precedente abitazione così da agevolare il “cambiamento” o “passaggio” ad una nuova situazione di vita.
La finalità dei sistemi di vita comunitaria è destinata principalmente ad incoraggiare forme di mutua collaborazione tra gli ospiti così da incentivarne la responsabilità e l’autostima offrendogli l’opportunità di entrare a far parte di una comunità di coetanei con i quali condividere le stesse esigenze assistenziali. Una comunità dove si riceve e si ricambia aiuto e comprensione sfruttando anche l’opportunità, non secondaria, di abbattere i costi di utilizzo e gestione residenziale grazie alla condivisione dei servizi che possono spaziare da quello infermieristico a quello semplicemente sociale o alla condivisione degli impianti comuni.
Questi nuovi modelli residenziali favoriscono un approccio diverso rispetto all’assistenzialismo soprattutto sanitario offerto dalle strutture protette convenzionali obbligate, per ovvi motivi di razionalizzazione gestionale, a rigidi e ripetitivi schemi di gestione del tempo degli ospiti. La vita comunitaria è utile anche a favorire e prolungare le singole autonomie oltre che per gli effetti della libertà di azione anche per mezzo di una connotazione polifunzionale che offre spazio a varie tipologie di servizi in grado di assistere l’anziano con aiuti pratici o di semplice inclusione comunitaria anche tramite l’organizzazione di attività occupazionali.
Diventa fondamentale, per integrarsi con il resto del quartiere, la promozione di eventi culturali, cene e spettacoli, ai quali, sia i residenti che tutti gli altri cittadini, accedono liberamente. L’organizzazione sarà a cura della Fondazione con l’apporto delle Associazioni di volontariato che la supportano ma in prima fila saranno proprio gli ospiti a gestire in prima persona le operazioni riempiendo il tempo libero in attività collettive tali da apportare beneficio sia individuale che per tutta la comunità.